Vlasic:”C’erano altre squadre,io volevo tornare al Toro”
Nikola Vlasic è stato presentato come giocatore del Toro arrivato a titolo definitivo,ecco le sue parole.
‘E’ da due mesi che non parlo italiano, quindi preferisco farlo in inglese. Sono contento, ringrazio presidente e la società. Il Toro era la mia prima opzione in testa, c’era solo questo desiderio, sono davvero felice e spero di vivere una grande stagione’
Cosa l’ha spinta ad accettare il Toro anche a livello ambientale e lasciare Londra?’Londra è Londra ma Torino è la miglior città, c’è un meteo migliore e si può camminare ovunque. Abito in centro, è il posto ideale per me e per la mia famiglia anche perchéè simile a Spalato’
Hai temuto di non riuscire a tornare?’C’erano squadre interessate a me, ma io avevo solo un’opzione in testa. Avevo una sorta di patto con il Toro, è stata una scelta molto semplice’
Cosa vede nel progetto e nelle ambizioni del Toro?’La cosa importante è che la società creda in me, è stata importante la fiducia del mister e della dirigenza. Ho fatto un anno in prestito qui e ho sentito la fiducia di tutti e questo mi ha fatto tornare la gioia di giocare per cui è stata una scelta semplice. Questo club ha ampi margini di crescita, mi piace sentirmi parte in causa del progetto’
Ja ritrovato Juric e compagni che già conosceva, che differenza c’è tra giocare con Radonjic o Karamoh?’Sono entrambi grandi giocatori. Sono veloci e bravi nell’uno contro uno. Non c’è differenza per me, sono forti. Dipende però dal mister chi giocherà. E sono entrambi importanti per la squadra’
Cos’ha trovato di migliorato nel Toro?’Il club sta lavorando per arrivare ad un altro livello, un livello superiore. Si vuole alzare l’asticella. Sta davvero prendendo la direzione giusta’
Le piace il soprannome ‘pitbull’ che le ha dato Juric?’Mi piace questo soprannome. Spero di fare ancora meglio quest’anno’
Possiamo dire che l’obiettivo del Torino è l’Europa?’Nella scorsa stagione ci siamo arrivati vicini e se ripenso ad alcune partite sono ancora incredulo. Speriamo che quest’anno non perderemo tanti punti come accaduto l’anno scorso. Dovremo fare bene, poi vedremo dove arriveremo alla fine’
Che cosa le ha detto sua sorella, che è una grandissima atleta, del ritorno al Torino?’E’ vero, è una grandissima atleta. Sono fortunato ad avere una sorella come lei, è un modello. Le piace Torino e mi ha promesso di venire a visitarla con me’
Può segnare ancora di più?’Mi aspetto di più da me stesso, anche più gol e più assist e spero di farne tanti. L’anno scorso avrei potuto fare ancora meglio, ma ci sono stati dei problemi. Comunque prima viene la squadra, poi gli obiettivi personali’
Anche con la Feralpisalò avete faticato a segnare, cosa si può fare per migliorare la fase realizzativa?’Il portiere della Feralpisalò ha fatto delle parate incredibili l’altra sera. Anche l’anno scorso abbiamo trovato spesso dei portieri che hanno fatto grandissime partite e sappiamo che dobbiamo essere più cinici. Tornando alla gara con la Feralpisalò, è stato importante segnare all’ultimo. Comunque dobbiamo migliorare’
Che persona è fuori dal campo? Cosa l’ha colpita di Torino e dell’Italia?’Sono una persona riservata e poco social. Mi piace stare con i miei amici e la famiglia. Per me l’importante è avere una vita più privata possibile. Mi piacciono i ristoranti e camminare nei parchi, quando fa bel tempo mi piace stare fuori casa. Non amo molto la vita notturna e la sera preferisco riposarmi. Quando si ha famiglia lo stile di vita cambia un po”
In un momento in cui è molto di moda andare a giocare nei paesi arabi il suo attaccamento al Torino fa notizia. Quali sono le sue riflessioni?’La cosa principale sono le mie emozioni: ho fortemente voluto venire qui ed ero felice di tornare, il resto è secondario. Qua mi sono sentito desiderato da tutti’
A che punto siete in vista dell’esordio in campionato contro il Cagliari?’Abbiamo iniziato bene in Coppa Italia superando il turno. Ora giocheremo contro una neopromossa, sarà difficile ma ci stiamo preparando bene. Speriamo di portare a casa i tre punti’.
Vagnati:”Non ci sono deal semplici, bisogna lavorare. Il West Ham è una società importante, avevano venduto un giocatore a una cifra incredibile e avevano una serenità economica per stabilire il prezzo. Il volere di Vlasic è stato importante’.