È morto Gianluca Vialli
Dopo Sinisa Mihajlovic e Pelé, il mondo del calcio piange un’altra leggenda: Gianluca Vialli si è spento a 58 anni.
L’ex centravanti di Sampdoria e Juventus, che poche settimane fa aveva lasciato il ruolo di Capo Delegazione dell’Italia, soffriva da tempo di un cancro.
Una malattia che non gli ha comunque impedito di essere a fianco del suo amico fraterno Roberto Mancini un anno e mezzo fa sulla panchina della Nazionale campione d’Europa.
Da allenatore ha guidato il Chelsea, vincendo anche una Coppa di Lega e scrivendo il suo nome nella storia.
La scomparsa di Vialli, che arriva pochi giorni dopo quella di Sinisa Mihajlovic, lascia un vuoto incolmabile in tutta la famiglia del calcio italiano. Per ricordarlo la Federazione ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima di tutte le gare dei campionati di calcio in programma nel prossimo fine settimana. “Sono profondamente addolorato – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”. Tre settimane fa Vialli aveva annunciato la necessità di sospendere temporaneamente i suoi impegni con la Nazionale per “utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia”.