“Libera il Toro barbone”,continua la contestazione a Cairo
Ancora una contestazione, di nuovo a suon di striscioni. Nel mirino sempre lui: Urbano Cairo, presidente del Torino Calcio. Lo stadio Robaldo, impianto abbandonato a Mirafiori, in concessione al club granata per una riqualificazione che stenta a decollare, era stato il teatro della protesta lo scorso agosto. La notte scorsa è toccato al Filadelfia: alla cancellata che circonda lo storico impianto nel quartiere omonimo, al cui interno si allena la squadra di Juric, sono stati fissati cinque drappi polemici. “Il Fila va onorato, tu lo hai sfregiato” recita uno degli striscioni. “Servo degli Agnelli apri i cancelli” è scritto su un altro. La firma, oggi come due mesi fa, è dei “Resistenti granata 1906”, noto gruppo di tifosi del Toro.
La contestazione arriva quattro giorni dopo la sconfitta del Toro sul campo del Napoli, terzo ko consecutivo in campionato dopo quelli contro Sassuolo e Inter, che ha fatto scivolare la squadra granata al decimo posto in classifica. “Fila, Robaldo, campionato: il nulla è assicurato” è quanto scritto su un altro drappo. E ancora: “All’Europa Juric ambiva, tu solo balle e saliva”. E poi: “Per la storia non hai rispetto, torna a Milano, inetto”.
Da tempo Cairo viene attaccato dai tifosi, a loro dire poco coinvolti nell’opera di rilancio dello stadio Filadelfia, anche rispetto alla possibilità di assistere alle sedute di allenamento. Il tema riguarda anche la ristrutturazione dell’impianto, rimasta ferma o quasi al 2017: la sede sociale, la foresteria e – soprattutto – il museo, da progetto iniziale previsti attorno allo stadio, non sono mai stati realizzati. Ad alimentare la rabbia dei tifosi è anche la questione delle vele, i teloni che circondano lo stadio, che a ogni soffio di vento sbattono al punto da disturbare il sonno dei residenti in zona.
Oltre agli striscioni, ai cancelli d’ingresso sono stati affissi dei cartelli che recitano: “Sui giovani dici di puntare ma a Vercelli la primavera fai giocare. Fila blindato e inutilizzato, Robaldo manco iniziato. Sei il solito banfone, libera il Toro, barbone”
Fonte La Stampa