Sabatini:”Insulto Verdi tutti i giorni!”
Il direttore sportivo della Salernitana Walter Sabatini ha rilasciato un’intervista a Tuttosport in cui ha parlato, fra le altre di cose, del suo rapporto con Andrea Belotti e Simone Verdi.
VERDI – “Lo insulto tutti i giorni perché so adottare la gradazione giusta affinché lui riceva l’insulto e lo trasformi in motivazione. Gli dico proprio ‘testa di c…. che sei, prova sempre la giocata!’, uno così deve segnare in ogni partita. Lo dico nell’interesse del Toro perchè alla Salernitana è in prestito secco, ma Verdi può e deve tornare un calciatore da 25 milioni di euro”.
BELOTTI – “È riuscito a interpretare il ruolo di centravanti con una generosità unica. Quando lavoravo a Bologna era entrato nel nostro spogliatoio per salutare Mihajlovic e io gli dissi: ‘Andrea ma tu dove vai con ‘ste cosce?’. Era evidentemente un complimento: il Gallo restituiva una sensazione di potenza anche stando seduto a conversare con Sinisa. Belotti è straripante, è uno che in campo da anche più di quanto abbia in dote. Esce di scena da trionfatore, tra gli applausi di quella che resterà la sua gente”.
CAIRO – “Durante la trattativa per portare Bruno Peres alla Roma, un’operazione opulenta per le casse del Toro, Cairo mi chiamava alle 2 di notte per correggere, magari di un’unità, il numero di presenze a fronte delle quali sarebbe scattato un bonus da 200 mila euro. Ricordo con simpatia quanto sia stata tosta, quella volta”.
SALERNITANA – “Non ho mai lavorato con una tifoseria così generosa, appassionata e innamorata. Raro venga trasmesso un amore senza riserve come succede qui. Alla mia carriera chiedo la salvezza della Salernitana. Se questa fosse l’intenzione condivisa dalla proprietà io resterei a Salerno senza dubbio anche in B. Il gruppo squadra è mentalizzato, la voglia di centrare l’obiettivo è granitica. Se dovesse arrivare la salvezza, prima di Nicola vorrei dire grazie a Colantuono, che ha contribuito da protagonista a conquistare punti a Genova e La Spezia. Nicola è un motivatore, mi piace definirlo un trascinatore con le idee. Voglio liberarlo dallo slogan secondo il quale ha l’etichetta di un allenatore da salvezza. No, Nicola è un allenatore degno di approdare in una grande piazza”.
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