La Procura Federale apre un’inchiesta sulle parole di Commisso
Ha fatto molto discutere nella giornata di giovedì un’intervista a Rocco Commisso pubblicata dal Financial Times.
Il presidente della Fiorentina ha toccato vari argomenti e, dopo aver criticato lo stadio Artemio Franchi (“La cosa più merdosa che sia mai stata inventata”) e la burocrazia italiana (“Se sei abituato a fare affari negli Stati Uniti d’America, dove le cose sono organizzate e accadono rapidamente, l’Italia è un po’’scioccante’”), si è soffermato anche su quanto accade in Serie A.
Ha attaccato la Juventus a proposito dell’indagine Covisoc (“Farebbero causa a quei ‘motherfuckers’, scusate il mio linguaggio”), ed anche alcuni altri proprietari di club italiani (“Chi altro ha fatto quello che ho fatto io in Italia? Vuoi che li elenchi? Non gli Agnelli. Il nonno, forse, non i nipoti. Non Singer al Milan. Non quel ragazzo alla Suning. Usano i soldi degli altri”).
Parole le sue che hanno creato non poche polemiche e che, secondo quanto spiegato all’ANSA fonti della Procura Federale, hanno portato all’apertura di un’inchiesta.
Ad aprirla è stato il capo appunto della Procura Federale della FIGC, Giuseppe Chinè, e lo ha fatto al fine di verificare se nel corso dell’intervista al Financial Times sono state rilasciate dal magnate italo-americano “dichiarazioni lesive nei confronti di altri tesserati”.