Codacons:”Se violazioni accertate,retrocessione della Juventus”
La Juventus è tornata a tremare per un’inchiesta della Procura. Non è la prima volta che il club bianconero viene toccato da situazioni di questa portata. Il presidente Andrea Agnelli non può dormire sonni tranquilli. Oltre alle difficoltà denunciate in campionato (bianconeri a -7 dal quarto posto, che significa soglia minima per raggiungere la Champions League, a patto di non vincerla), anche il caso delle plusvalenze.
Questo è il capitolo che dà maggiori noie in questo momento al club bianconero, specie alla luce delle ultime clamorose richieste da parte del Codacons, associazione al fianco dei consumatori.
Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) chiede la mano pesante nei confronti della Juventus qualora dovessero essere confermate le accuse piovute sui bianconeri negli ultimi giorni.
La richiesta dell’associazione muove le mosse da una precisa considerazione: “La lecita concorrenza tra club italiani risulterebbe falsata” pertanto, insiste ancora, “a tutela dei tifosi ingannati, presenteremo un esposto all’Antitrust e alla Procura Federale“.
Il presidente del Codacons Marco Donzelli è chiaro e determinato: “L’impianto accusatorio getta un’aurea sospetta sugli ultimi campionati di calcio. Se dovesse risultare che la Juventus si è avvantaggiata illegittimamente sugli avversari verrebbe meno la regolarità degli ultimi tornei. Pertanto bisognerà intervenire con una sanzione per i responsabili di ciò. E il club non potrà essere esente da una punizione, al di là di quelle che saranno le responsabilità individuali.
Il Codacons dunque chiede la revoca degli ultimi scudetti vinti e la retrocessione della Juventus se l’azione illegittima dovesse trovare conferma nell’inchiesta.
Una presa di posizione forte che farà molto discutere. La Juventus ha già ‘pagato’ con l’inchiesta denominata ‘Calciopoli’ qualcosa di simile nel 2006. Malgrado quella storia poco piacevole del calcio italiano, i bianconeri rischiano di essere caduti nuovamente in errore. I tifosi juventini restano in fibrillazione.
Tutti i guai della Juventus
Indagando sulla Ndrangheta a Torino, i carabinieri scoprirono che un loro rappresentante gestiva la compravendita dei biglietti affidati dalla Juve ai vari club di ultrà. E lo stesso faceva da paciere tra i vari club.
Come sappiamo, la procura della repubblica di Torino ha ritenuto non censurabili il comportamento e le responsabilità dei dirigenti della Juve nei confronti della gestione dei pacchetti di biglietti per le partite.
Poi, per garantirsi la possibilità di comprare un centravanti valoroso, Luis Suarez, hanno convinto vertici e professori dell’Università per gli stranieri di Perugia di far sostenere allo stesso Suarez un bonario esame della lingua italiana.
Bonario nel senso di “truccato”. Cioè furono anticipate all’esaminando le domande che gli sarebbero state rivolte, e avrebbero, i professori, certificato che Suarez parlava correttamente l’italiano. E questo per consentirgli di ottenere la cittadinanza italiana.
La procura di Perugia ha mandato a processo anche l’avvocata dello studio legale della Juventus. Ma nell’immaginario collettivo circola il sogno che un filone aperto della inchiesta potrebbe riservare altre sorprese.
In queste ore, sempre la Procura della repubblica di Torino ha indagato la stessa società Juventus, il suo presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Nedved e (ex) dirigenti della società. L’oggetto delle indagini, plusvalenze per 282 milioni di euro.
Tre inchieste giudiziarie ci consegnano uno spaccato socioantropologico di una famiglia, di una grande impresa del Novecento, importante nella vita economica e sociale del nostro Paese.
Sugli aspetti processuali, accusa e difesa si confronteranno nelle aule dei tribunali. Quello che emerge dalle “carte”, al di là delle responsabilità penali, svela un modo di essere impresa, di fare profitti, di filosofia della vita davvero inquietanti.
Intanto, affiora in controluce uno spaccato di conflitti familiari. È evidente che i due cugini, John Elkann e Andrea Agnelli, si ritrovano su sponde diverse. Il giornale di famiglia, La Stampa, in questi ultimi mesi non ha mai lesinato critiche alla squadra, e ora sta dando spazio ai contenuti della inchiesta penale della Procura di Torino.
È come se si fosse esaurita la capacità della famiglia di scegliere gli uomini giusti. I Boniperti del secolo scorso, per intenderci. Come è stato possibile inciampare su questi ostacoli? Come potevano non sapere, i vertici della famiglia, quello che accadeva nella curva sud? E come è stato possibile che lo studio legale della (ex) Fiat si sia prestato alla poco onorevole vicenda perugina?
Adesso, allo stato attuale della inchiesta sulle plusvalenze, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è coinvolto in prima persona nei comportamenti illeciti e nella gestione della società quotata in borsa.
finirà come con calciopoli, retrocederanno una o due squadre in B, radieranno quattro o cinque dirigenti, revocheranno un paio di scudetti e poi via altro giro, tutto ricomincerà come prima, peggio di prima. L’unico sistema è fare tabula rasa, smettere di andare allo stadio, smettere di abbonarsi alla pay, non comprare più i prodotti degli sponsor, e seguire altro ci sono tante altre belle e divertenti cose da fare…………; da quando applico questo mantra sto molto molto meglio.
SFT