E’ fatta: Sirigu al Genoa
Salvatore Sirigu ha detto addio al Torino e farlo così, dopo anni bellissimi, con la medaglia di Campione d’Europa al collo, ha un retrogusto dolce e amaro. Perché l’ultimo giro di valzer non è andato come sperato. Perché l’addio non si è consumato come i presupposti avrebbero raccomandato, fino a un anno fa. Un caposaldo del Torino che saluta la banda col club che cerca di trattenerlo ma con le strade che poi si dividono. Invece no. Invece la storia è finita in un modo inatteso, con il ds Vagnati che gli comunica che non è più parte integrante del progetto fino a pensare anche alla risoluzione del contratto. Spending review. E’ toccato finire nel ruolo del ramo da tagliare proprio al portiere che è stato tra i migliori di questi anni di alti e bassi granata.
Ora il Genoa. Prenderà l’eredità di Mattia Perin, in una storia di sliding doors che avrebbe visto magari proprio Perin lasciare la Juventus per andare al Genoa e Sirigu finire in bianconero come erede di Gianluigi Buffon, secondo alle spalle di Wojchech Szczesny. Nulla di fatto. La Juve ha sempre Perin in partenza e magari prenderà Antonio Mirante. Su Sirigu c’era anche il Napoli, che però non ha ancora ceduto David Ospina. C’era pure il Cagliari, che però non ha trovato ancora il compratore giusto per Alessio Cragno. Così il Genoa. Che ha accelerato i tempi e firmato, oggi, un contratto di 1+1 col portiere. Campione d’Europa.
Danno e beffa per il Toro, perché non ci guadagna nulla se non liberarsi di un contratto oneroso ma non impossibile, e apre una voragine in porta che Milinkovic-Savic e Berisha dovranno colmare con mezzi tecnici decisamente inferiori (lo dice la storia del calcio, non noi) a quelli di un portiere vincente. Il tempo stabilirà la ragione, per il Toro è una perdita fondamentale, in campo come fuori.