Ex granata: Zanetti e Aramu riportano il Venezia in Serie A - IL TORO SIAMO NOI
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Ex granata: Zanetti e Aramu riportano il Venezia in Serie A

Il Venezia pareggia e può gioire per il ritorno in Serie A dopo 19 anni: il Cittadella è costretto ad alzare bandiera bianca nonostante il vantaggio iniziale sia di goal che di uomini, annullato in pieno recupero dall’1-1 finale.

Paolo Zanetti punta su Aramu nel tridente offensivo completato da Forte e Di Mariano, a centrocampo torna il gioiellino Maleh dopo il turno di squalifica. Venturato senza l’infortunato Baldini, sostituito da Beretta in tandem con Tsadjout.

Gli ospiti giocano bene e spingono sull’acceleratore fin dai primi minuti, nel tentativo di trovare il goal che alimenterebbe la speranza. Timide proteste dei granata per due interventi dubbi nell’area lagunare non sanzionati da Orsato, ma l’amarezza viene spazzata via dalla rete del vantaggio: Iori suggerisce, Ceccaroni buca e permette a Proia di inserirsi alla grande con la zampata che supera Mäenpää.

La paura si impossessa dei giocatori del Venezia, rimasto in inferiorità numerica poco dopo la mezz’ora: follia di Mazzocchi che si fa ammonire due volte nel giro di pochi secondi, inutili le proteste contro Orsato che conferma la sua decisione. I padroni di casa sentono la tensione e vanno vicini a subire lo 0-2 con Ghiringhelli, sul cui tiro insidioso si accartoccia Mäenpää.

I ragazzi di Zanetti si chiudono in attesa di qualche ripartenza da sfruttare, lasciando il pallino del gioco in mano al Cittadella che si riversa con vigore dalle parti di Mäenpää. Si tratta però di lampi più isolati e disordinati rispetto alla prima frazione, chiusa con una sensazione di superiorità schiacciante.

Aramu esce e viene espulso dalla panchina per proteste, successive ad un contatto dubbio con protagonista Modolo: la maglia del difensore veneziano si allunga vistosamente ma Orsato, in ottima posizione, ritiene di non dover intervenire con l’assegnazione del penalty. Poco male, visto che il Venezia trova la forza di pareggiare con il nuovo entrato Bocalon al 93′ grazie ad un tocco che scavalca Kastrati: al triplice fischio può partire una festa attesa dal lontano 2002, dall’altra parte c’è delusione per la prima storica promozione tra i grandi sfumata a pochi metri dal traguardo.