Grazie Davide,la riconoscenza non è di questo calcio
L’ormai imminente approdo di Ivan Juric dal Verona viene visto con grande ottimismo. Ma così come viene applaudita la firma in dirittura d’arrivo (a meno di clamorosi colpi di scena) dell’ottimo tecnico croato, allo stesso modo si sono moltiplicate le voci di sostegno a Nicola. Un po’ perché serpeggia una corposa indignazione per l’ingratitudine mostrata da Cairo e Vagnati, un po’ perché l’uscita di scena dell’allenatore di Luserna San Giovanni una volta compiuta la missione pare una crudele pugnalata.
Le persone hanno capito quanto Nicola abbia dato al Toro: con i suoi strattoni, con i suoi occhi sinceri, con quella smania di arrivare all’obiettivo salvezza. Ci è riuscito. Guai a credere che fosse scontato, perché di scontato non c’era proprio nulla. Lo spogliatoio, dopo il girone d’andata disastroso, era spaccato. In bilico fra la voglia di seguire Giampaolo e l’incapacità di parlare la sua lingua. Il verbo del rigore tattico estremo ha lasciato il posto alla semplicità di Nicola. Idee, non solo carattere.
I tifosi granata non possono che ringraziare Davide “cuore Toro”,e sperare che l’ennesima rivoluzione voluta dal presidente Cairo porti i frutti sperati,dopo due campionati che definire allucinanti,non rende bene l’idea.