La Serie A è pronta a chiedere i danni ad Andrea Agnelli - IL TORO SIAMO NOI
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La Serie A è pronta a chiedere i danni ad Andrea Agnelli

Agnelli isolato, la Serie A pronta a chiedere i danni.
La Superlega ha lasciato scorie che saranno difficili da smaltire, e passata la bufera ora i club di Serie A si preparano a chiedere i danni. In particolare, scrive La Repubblica, Andrea Agnelli è considerato il “nemico pubblico numero uno” e alcune società – tra cui Roma, Torino e Genoa – sono pronte ad intraprendere un’azione di responsabilità contro il presidente della Juventus.

Altri club, invece, valutano azioni legali. Il motivo risiede nel naufragio della trattativa per la realizzazione di una media company con l’ingresso dei fondi di private equity Cvc, Advent e Fsi, disposti a versare 1,7 miliardi di euro per il 10% della nuova società che avrebbe gestito diritti tv e aspetti commerciali.

Un accordo votato a novembre all’unanimità, e poi sacrificato di fronte all’offerta allettante di Dazn per i diritti della Serie A 2021-2024 e ancora davanti alla possibilità di rivoluzionare il mondo del pallone con la nuova Superlega.

«Hai sabotato la trattativa con i fondi, sapendo già che avreste fatto la Superlega», lo aveva accusato il patron del Torino Urbano Cairo nell’assemblea di lunedì. Prima Agnelli era entrato a far parte della commissione negoziale con l’obiettivo di realizzare un term sheet da portare in assemblea per definire l’ingresso dei fondi.

Poi, a gennaio, riceveva a Torino il presidente del Real Florentino Perez. Da allora la faticosa rielezione di Paolo Dal Pino (padre dell’operazione fondi) come presidente di Lega, e la votazione del celeberrimo term sheet sempre rimandata, fino alla rottura definitiva con Juventus e Inter che si sono posizionate sul fronte dei contrari.

Il tutto per quella “clausola di responsabilità” che prevedeva sanzioni pesanti in caso di stravolgimento del format. L’azione legale, in ogni caso, ha già sortito un effetto: dell’ingresso dei fondi si è tornato a parlare tra i club. E’ sufficiente che due delle sette contrarie, spaventate dalla causa, cambino idea.