A Roma Giampaolo medita la rivoluzione per cercare di salvarsi dall’esonero
Al Torino serve una scossa immediata. Il cammino fatto fino a qui in campionato è a dir poco preoccupante: sei punti conquistati in 11 partite e ultimo posto a pari merito con il Genoa (e, per ora, con il Crotone dopo il pari di ieri a Udine), con la bellezza di 27 gol incassati (peggior difesa del torneo). Ecco perché Marco Giampaolo sta pensando a una vera e propria rivoluzione nello scacchiere tattico che affronterà domani sera la lanciatissima Roma di Paulo Fonseca all’Olimpico. Diversi cambi anche per giocatori all’apparenza intoccabili così da dare un segnale forte alla squadra e all’ambiente. Così come alla società che ha rinnovato la fiducia nei confronti dell’ex Sampdoria.
In primo luogo c’è forse il nome più altisonante, tra coloro che potrebbero restare fuori. Stiamo parlando di Salvatore Sirigu: da anni il portiere del Torino è tra i migliori dei suoi, ma nel campionato in corso la percentuale di parate è sulla soglia del 40% (mentre appena dodici mesi fa era intorno al 70%), segno del fatto che anche lui ha delle responsabilità. Al suo posto potrebbe esserci l’esordio di Milinkovic-Savic. Un cambio previsto per ogni reparto: nel 3-5-2 di partenza (anche il modulo è una novità importante per Giampaolo) fuori Nkoulou e Rodriguez e dentro Izzo e Bremer, col solo Lyanco che si “salverebbe”. A centrocampo dalla panchina Meite dopo la brutta prova con l’Udinese, spazio per Lukic da mezzala. E davanti Bonazzoli, reduce da gol e assist proprio contro i friulani, ha sorpassato Zaza,infortunato, per affiancare Belotti.
Intanto il presidente del Torino Urbano Cairo, a margine del “Gazzetta Sports Awards”, aveva così commentato il momento nero della sua squadra:
«Credo che, fin qui, noi abbiamo parlato fin troppo. Oggi quello che conta è soltanto il campo, e la voglia che i calciatori hanno di far vedere che sono ancora quelli che conoscevamo un anno e mezzo fa. E, guardate, non stiamo certo parlando di un decennio fa: soltanto nel 2019 questa squadra, che rispetto ad allora non è cambiata, ha fatto certe imprese e certi risultati, ottenuto un settimo posto, e addirittura un quarto posto nel girone di ritorno del campionato 2018-2019. La squadra è la stessa, perché praticamente sono stati quasi tutti confermati».
«La società è sempre stata molto vicina alla squadra, e lo è tutt’ora: io sono andato alla cena con la squadra, ho parlato alla squadra, sono ritornato allo stadio. La squadra è totalmente gestita, oltre che dal mister e da tutto lo staff che è di assoluta qualità, dal nostro direttore sportivo: abbiamo veramente tutte le figure professionali che stanno facendo il meglio per aiutare tutta la squadra e per rendere tutto più facile. Oggi però la squadra deve dare qualcosa in più».