Il pensiero di un tifoso:”Cosi com’è ora il Toro non ha ragione di esistere”
Buongiorno Sig. Presidente Urbano Cairo,
sono sempre stato tifoso del Torino, mi affascinavano i racconti di mio papà che ha visto qualche partita del GRANDE TORINO (allora i soldi erano pochi e andare allo stadio era un lusso).
Oggi 5 dicembre 2020 abbiamo subito un’altra beffa, altra sconfitta nei tempi supplementari di una squadra che non ha voglia di giocare, ai giocatori non importa nulla dei colori della maglia che indossano , salvo capitan Belotti che non riesco a capire come possa ancora giocare in questa armata Brancaleone (cosa aspetta a venderlo?)
Ormai sono arrivato al limite, con gli amici non parlo più di calcio e provando pietà per me non iniziano nemmeno il discorso, solo i più “cattivi” mettono il dito nella piaga e allora sono dolori forti.
Le propongo di potenziare al massimo le squadre giovanili, utilizzare solo giocatori italiani (intendo dire nati in Italia di qualunque nazionalità siano), lasciando perdere la prima squadra, si parteciperà ai campionati di prima categoria così almeno potremo vedere qualche vittoria e non avremo più il patema d’animo di finire in serie B e almeno i nostri amici non ci tormenteranno più; i giocatori che emergeranno verranno venduti alle grandi squadre.
In alternativa sciolga definitivamente il Torino Calcio, così com’è ora non ha ragione di esistere, venda tutti i giocatori, noi più anziani ci ricorderemo le gesta delle vecchio Torino mentre i giovani tiferanno Juventus così saremo tutti in pace.
Da parte mia da oggi ne ho abbastanza, non guarderò più nessuna partita di calcio e non andrò più allo stadio (ora non si può ma magari fra qualche mese si) di nessun genere, tanto oggi vincono solo le stesse squadre sia a livello italiano che estero, i club che hanno soldi e comprano giocatori a man bassa, ormai il capitalismo ha cancellato anche questo gioco.
Finisce qui la mia vita da “tifoso”, basta perdere tempo a guardare partite.
Le chiedo di prendere in seria considerazione quanto ho scritto.
Cordialmente
Ferrero Sergio