I numeri del Gallo: mai un Belotti così,ma il rinnovo tarda
E’ un Belotti da record questo delle prime quattro partite del torneo (col Genoa si recupera il 4 novembre), durante le quali ha realizzato 5 reti. Esattamente come nella stagione 2016-17, quella del suo primato granata di ventisei gol, ma addirittura meglio come distribuzione dei bersagli. Si perché nel suo secondo torneo da torinista, il Gallo aveva fatto registrare il seguente andamento: 1 gol al Milan, tripletta al Bologna, poi 0-0 col Pescara e un gol alla Roma. In mezzo ci furono due giornate saltate causa infortunio alla coscia (Atalanta ed Empoli). Stavolta dopo la sconfitta di Firenze (1-0) dove tutta la squadra, capitano compreso, era arrivata impreparata dal punto di vista atletico e psicologico causa virus (allenamenti mai in gruppo), Belotti ha realizzato una doppietta all’Atalanta, una seconda doppietta al Cagliari e venerdì sera a Reggio Emilia il gol del secondo vantaggio granata. Al quale va aggiunta la caparbia azione con la quale aveva spianato a Lukic la strada per il 3-1: moralmente metà gol è del capitano. Restando al paragone con il campionato 2016-17, al Gallo mancano due punti in classifica. Nel senso che i cinque gol di quell’avvio fruttarono perlomeno un netto successo sul Bologna (5-1), laddove contro Milan e Roma le prodezze furono inutili ai fini del risultato (2-3 e 1-3). Stavolta il Toro ha conquistato soltanto un pareggio, quello di venerdì notte col Sassuolo, appunto.null
Il Sassuolo porta indubbiamente bene a Belotti che gli ha rifilato finora 9 gol facendone il suo bersaglio preferito. Tra l’altro due di queste reti le aveva realizzate in acrobazia, proprio a Consigli, e restano tra i suoi capolavori assoluti. Venerdì invece è andato a meta con un’azione di forza, dopo aver fatto a sportellate con Chiriches, che poi si è rifatto inventandosi una prodezza balistica per il 2-3 che ha riaperto la sfida sino al 3-3 di Caputo che ha beffato i granata. Il duello à distanza tra i due centravanti azzurri è stato vinto ai punti dal Gallo, più pericoloso nel contesto di una partita che ha visto il Toro insidiare diverse volte la porta di Consigli laddove Sirigu non ha dovuto intervenire spesso. Ma poi al tirar delle somme, Caputo ha rimesso in equilibrio la sfida con Andrea. Domenica Roberto Mancini può godersi un altro duello tra i suoi attaccanti perché al Grande Torino arriverà la Lazio di Ciro Immobile. Il c.t. ha dimostrato di considerare i tre in alternativa tra loro. Resta un dato statistico a confortare Belotti che con il Mancio c.t. è andato a segno cinque volte, bottino che lo rende il cannoniere dell’attuale gestione. Certo, per poter arrivare all’Europeo in condizione di vantaggio rispetto a Immobile e al neo arrivato Caputo, il Gallo avrà bisogno dell’aiuto della squadra che a differenza del suo capitano è partita col freno a mano tirato. Però col Sassuolo i granata hanno giocato bene e avrebbero meritato di vincere: non è detto, nel calcio, che una svolta possa essere determinata solo e sempre da un successo. Vedremo domenica con la Lazio, allora.
Il capitano del Toro ha messo nel mirino i gemelli del gol Pulici-Graziani per diventare il miglior marcatore della storia granata. Il primo è saldamente al comando con 134 reti mentre il secondo si fermò a quota 97, Andrea adesso è salito a 84: gliene mancano tredici. Ciccio e Puliciclone, manco a dirlo, sono stati gli ultimi due giocatori granata capaci di rea- lizzare 5 gol nelle prime 4 giornate del campionato di A.
Tuttavia il rinnovo, tanto atteso, al momento non sta arrivando, non si sa se è per un ritardo societario o perchè il gallo prende tempo. Con la scadenza nel 2022 c’è la possibilità di andarsene più facilmente, perchè un club potrebbe scendere al ribasso per averlo. Cairo se lo tiene stretto, ma fino a quando potrà farlo se non costruirà una squadra all’altezza del suo bomber? E cosa sarebbe questo Toro senza Belotti? Se la contestazione rimane, diciamo così, delicata, potrebbe sfociare in qualcosa di più eclatante se dovesse essere ceduto il suo giocatore più rappresentativo.
Quest’anno va bene così, Belotti deve giocare titolare per andare agli Europei, in una big rischierebbe più panchine, ma dalla prossima stagione potrebbe succedere di tutto. E Belotti rappresenta il futuro prossimo di questo Toro.