Verso Sassuolo-Toro: ora tocca a Giampy inventarsi qualcosa
Dopo una sconfitta casalinga, andare a far visita al Sassuolo non è esattamente il più semplice dei test da superare. Specialmente se la classifica è a zero mentre i tuoi prossimi avversari hanno messo assieme ben dieci punti: la classica partenza a razzo che in pochi potevano prevedere. Oggettivamente il Toro è atteso da un ostacolo molto alto.
Facile pensare che il secondo correttivo che ha in canna Giampaolo riguardi il rientro di Bremer in mezzo all’area al posto di un Lyanco che guida meglio il pallone con i piedi ma è meno mastino. Peccato che Izzo sia in ritardo di condizione perché contro lo sgusciante Ciccio Caputo un brevilineo come Armando avrebbe potuto fare comodo. Risalendo dal reparto arretrato è lecito attendersi una approfondita riflessione da parte dell’allenatore sulla composizione del rombo di centrocampo.
Se appare complicato immaginare Rincon mezzala destra, è meno difficile pensare a un cambio Segre-Meité. Il francese domenica ha lasciato il campo anzitempo sotto i fischi dei tifosi stizziti per un atteggiamento troppo scolastico. Il lancio della mezzala rientrata dal prestito al Chievo appare perciò possibile e oltretutto potrebbe consentire a Rincon di appoggiarsi sul giovane compagno quando il pressing avversario dovesse essere particolarmente intenso.
Non arriviamo a ipotizzare un doppio play, ma le qualità di Segre possono tornare utili fin da subito. Un giovane chiama l’altro, ecco sotto la lente di ingrandimento anche l’ultimo dei rinforzi, il bosniaco Gojak. «Lo abbiamo preso come mezzala» la brevissima presentazione del tecnico, che poi ha ammesso: «È un elemento che va studiato per bene, dobbiamo capire se è anche un 10» cioè il famoso trequartista, ruolo essenziale nel modo di giocare di Giampaolo che domenica contro il Cagliari è stato interpretato da Lukic con alterne fortune. Se il mister lo ha visto bene può certamente confermarlo a Reggio Emilia. Però la suggestione Gojak rimane forte, dando per scontata la conferma sul centrosinistra di Linetty.
Il cliente peggiore per un Torino in crisi. La gara di venerdì sera contro il Sassuolo rappresenterà da un lato un ostacolo complicato, dall’altro uno stimolo per dare la svolta ad una stagione partita con il piede sbagliato. I neroverdi di De Zerbi rappresentano una delle massime espressioni di gioco del calcio di casa nostra: sono reduci dal successo nel Derby Emiliano contro il Bologna e vivono un momento di forma esaltante. I granata di Giampaolo, al contrario, non hanno intrapreso un percorso felice, continuano a perdere e non hanno instaurato quei meccanismi di gioco che Cairo si sarebbe atteso nel momento in cui aveva optato per la rivoluzione estiva. Presto per giudizi definitivi, ma di certo è tempo di iniziare a raccogliere punti e far crescere una convinzione che ad oggi è totalmente assente. Contro il peggiore degli avversari. Per iniziare a svoltare.