Il Toro crolla a Cagliari - IL TORO SIAMO NOI
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Il Toro crolla a Cagliari

Il Torino non trova pace e, dopo aver battuto di misura l’Udinese, torna a perdere malamente. Alla Sardegna Arena ha la meglio il Cagliari, che si impone con un roboante 4-2 e conquista la seconda vittoria di fila sotto la guida di Walter Zenga.

La formazione sarda si porta addirittura sul 2-0 al 17′ e sul 3-0 dopo un minuto della ripresa: a segno Nandez, che spara al volo da fuori area alle spalle di Sirigu, poi Simeone, il cui tocco vincente su centro di Lykogiannis viene prima annullato per possibile fuorigioco del greco e poi convalidato, e infine Nainggolan, con un’altra conclusione da fuori.

Il Torino ha un sussulto d’orgoglio e, tra il 60′ e il 65′, arriva addirittura a rimettere in discussione le sorti della partita: prima va a segno Bremer, servito da Aina, e poi Belotti, con un gran destro al volo da calcio d’angolo di Verdi.

Il Cagliari riesce però a non perdere la testa e poco dopo trova il quarto goal, quello che chiude definitivamente la contesa: João Pedro trova il diciassettesimo centro del proprio campionato su calcio di rigore, concesso per un intervento falloso in area di Nkoulou su Pellegrini.

IL TABELLINO

Marcatori: 10′ Nandez (C), 17′ Simeone (C), 46′ Nainggolan (C), 60′ Bremer (T), 65′ Belotti (T), 69′ rig. João Pedro (C)

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Walukiewicz, Ceppitelli, Carboni; Mattiello (59′ Ionita), Nandez, Nainggolan (59′ Cigarini), Rog, Lykogiannis (66′ Pellegrini); Simeone, João Pedro.

TORINO (4-4-2): Sirigu; De Silvestri (59′ Ansaldi), Izzo, Nkoulou, Bremer; Edera (59′ Verdi), Meite, Rincon (74′ Singo), Aina (74′ Lukic); Berenguer, Belotti.Arbitro: Mariani

Ammoniti: Mattiello, Cigarini, Carboni

Espulsi: nessuno

Una risposta

  1. Roberto ha detto:

    Ennesima prova di incapacità totale da parte di una formazione che gioca solo con una parte dei suoi undicesimi. La strada per una retrocessione fin qui strameritata, per il gioco visto da iniziò stagione, è quella giusta. I giocatori validi per giocare in serie A sono pochi, il mister che vanta due sole vittorie in carriera nel campionato dimostra tutti i suoi limiti e dunque nn rimane che sperare nelle disgrazie altrui. Qualcuno avesse almeno il coraggio di metterci la faccia, dichiarare il fallimento della sua gestione, che da tre lustri regala amarezze, e decidesse di togliere il disturbo visto che peggio di così nn si può fare. Per tifare una società che nulla ha a che fare con la STORIA passata meglio vivacchiare in un’altra qualsiasi realtà.