I tifosi della Roma dicono no alla ripresa del campionato - IL TORO SIAMO NOI
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I tifosi della Roma dicono no alla ripresa del campionato

La Curva Sud della Roma prende posizione sulla ripresa del campionato. I tifosi più caldi hanno esposto alcuni striscioni per le vie della capitale. “Italia in emergenza sanitaria e sociale, questo campionato si deve fermare”, quello firmato dal gruppo Roma. Poi ancora: “Non siamo complici dei vostri interessi, un calcio al pallone non cancella i decessi. Questa è la nostra mentalità, il gioco finisce qua”. Ma non ci si ferma qui, sono tantissimi i messaggi sparsi in città: “Sugli spalti senza la mia gente, che non riparta niente”, “C’è chi muore, chi soffre e chi lucra. Stop al campionato”, “Con la nazione in questo stato, siamo contrari alla ripresa del campionato”, “Prima il rispetto e la dignità, per noi il campionato finisce qua”. Un altro striscione invita i club a donare soldi e tamponi a chi è in difficoltà: “Il concetto è chiaro: per voi conta meno la salute del denaro. Finché l’emergenza non è finita, nessuna partita. Società e calciatori donate soldi e tamponi a famiglie e dottori”. ANSA/PER GENTILE CONCESSIONE DI FORZAROMA.INFO +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

Nei giorni in cui politica e mondo del calcio discutono della possibile ripresa del campionato, sospeso a causa dell’emergenza coronavirus, scendono in campo anche gli ultras della Curva Sud della Roma, secondo cui la Serie A non dovrebbe ricominciare.

Attraverso una serie di striscioni affissi in vari punti della città, la parte più calda del tifo giallorosso ha fatto sentire la propria voce. Si va da “Non siamo complici dei vostri interessi, un calcio al pallone non cancella i decessi. Questa è la nostra mentalità… Il gioco finisce qua!” a “Con la nazione in questo ‘stato’, siamo contrari alla ripresa del campionato”, passando per “Chi muore, chi soffre… e chi lucra. Stop al campionato!”. E ancora: “Italia in emergenza sanitaria e sociale… Questo campionato si deve fermare!”. Infine, uno striscione invita i club ad aiutare chi è più in difficoltà in questo momento: “Il concetto è chiaro: per voi conta meno la salute del denaro. Finché l’emergenza non è finita, nessuna partita. Società e calciatori donate soldi e tamponi a famiglie e dottori”.