Il pensiero di un tifoso:"Ho dei dubbi su Cairo dal 2007..." - IL TORO SIAMO NOI
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Il pensiero di un tifoso:"Ho dei dubbi su Cairo dal 2007..." - IL TORO SIAMO NOI

Il pensiero di un tifoso:”Ho dei dubbi su Cairo dal 2007…”

Urbano Cairo

Ho iniziato ad avere dubbi sulle reali volontà di Urbano Cairo nel gennaio del 2007.

Quando per la prima volta, di fronte ad una platea ancora adorante che gli chiedeva uno sforzo per un campionato tranquillo, rispose “ci siete già passati, volete fallire di nuovo?”
ammutolendo de facto i mugugni che seguirono il suo diniego all’acquisto di Bojinov, all’epoca sogno nemmeno troppo nascosto di mezz’inverno…

Il fatto di sventolare il fantasma del fallimento di fronte agli occhi di chi solo un anno e mezzo prima ne era rimasto profondamente traumatizzato, mi parve non solo fuori luogo o di cattivo gusto, ma subdolo.

La successiva campagna acquisti gennarina, con gli arrivi in prestito di Coco e Bovo, forse presi pensando di poter risparmiare anche su vocali e consonanti, mi tolse definitivamente ogni dubbio, ed al suo giro di campo fra gli applausi dopo uno squallido Toro-Livorno, al culmine di una stagione altrettanto squallida, provai un autentico senso di disgusto.

Tredici anni fa eravamo quattro gatti a provare a contrastare (molto molto blandamente) la propaganda del verbo fatto uomo, e ci chiamavano “ossessionati”.
Oggi, dopo 13 anni, si sono invertiti i ruoli, e non posso certamente esserne soddisfatto.
Magra consolazione essere Cassandra, o uccello del malaugurio, se volete: non ci si guadagna nulla se non qualche mal di pancia in anticipo.

Oggi però mi preme scrivere due righe apparentemente quasi a favore di Cairo con la miglior reputazione del web (come scrive il SUO giornale).

Da giorni, anzi da settimane, intorno alle macerie del Toro, circolano strane voci, come sempre accade nei periodi bui nei quali non si intravede il minimo spiraglio di luce.

Si parla di premi Uefa non pagati, di ritardi nei pagamenti degli stipendi, di amici degli amici che sanno tutto, di ex giocatori che con Cairo e con i giocatori attuali nemmeno si rivolgono la parola ma che assicurano che sono certi che lo spogliatoio sia spaccato, con i senatori difensori di Urbano (anzi, del loro stipendio), ed i peones che li guarderebbero di storto.

In questi anni ne ho realmente sentite di tutti i colori, alcune talmente assurde che commentate oggi ci si vergogna quasi: casellanti, edicolanti di Asti, camerieri che assistevano a cene segrete…
E poi Mansour, arabi che si tramutano per incanto in crucchi erergizzati da drink miracolosi che a loro volta si trasformano nello spazio di poche settimane in coreani amanti dell’elettronica…

E non vogliamo citare Lavazza, Delvecchio, la salma di Ferrero, Ernesto Pellegrini, Cala, gli americani, i cinesi, i russi…
E poi ancora giocatori che hanno disdetto l’affitto di casa, altri che hanno confidato in gran segreto, ma persino al verduriere sotto casa, segreti inconfessabili.

Siamo fantastici nel farci del male, nel cercare motivazioni non necessarie, nell’abboccare con tutte le scarpe.

Intendiamoci: sicuramente qualcosa di vero potrebbe esserci, conoscendo il personaggio.
Al vostro affezionatissimo alcuni giocatori, c’è da dire in evidente stato di alterazione alcolica e reduci da serate di livello in discoteca, raccontarono di promesse mancate e micragnosità assortite, ma sono episodi che vanno presi per quello che sono: fanno colore e basta.

Non cercate spiegazioni dove non ce n’è bisogno: quando una società non esiste, quando un allenatore non fa divertire i propri calciatori stroncandone gli estri ed impedendo che facciano bene il loro lavoro, quando molti degli stessi protagonisti in campo sono dei mediocri che sanno di lavorare per una proprietà senza alcuna ambizione, questi sono i risultati.

Non cerchiamo l’uomo nero dove non c’è: lo abbiamo in casa da 15 anni, ed ha un nome, un cognome e due braccia corte corte.

3 risposte

  1. Anonimo ha detto:

    Ho cominciato a leggere questo intervento, anonimo, fermandomi a questo periodo: “Oggi però mi preme scrivere due righe apparentemente quasi a favore del focomelico con la miglior reputazione del web (come scrive il SUO giornale)”. Ecco, se si consente a chiunque di utilizzare un termine che definisce persone svantaggiate dalla nascita, che ne soffrono per tutta la vita, se si consente a chi scrive su un sito pubblico di utilizzare il termine come se fosse un insulto, allora non ci siamo proprio più, e se la redazione (ammesso che esista) di questo sito non si attiva per eliminare il pezzo io non non lo visiterò mai più. Io non amo Cairo, tutt’altro, ma certa gente è perfino peggio di lui, e io non riconosco loro la patente di tifoso granata, non la meritano.

    Saluti
    c f

  2. suoladicane ha detto:

    sono d’accordo con te, un conto sono gli insulti a Cairo, che li merita tutti, un conto è mancare di rispetto alle persone svantaggiate………che tristezza doverlo scrivere purtroppo anche su queste pagine