Toro,il disastro è alla fine
C’era una volta il quarto d’ora granata. E, a dire il vero, esiste anche oggi. E’ la principale critica social mossa dai tifosi dopo il 3-3 che si è materializzato durante il pranzo veronese, infatti il quarto d’ora granata è diametralmente opposto: in quello di ieri Valentino Mazzola e compagni surclassavano gli avversari, in quello di oggi Belotti e compagni possono combinarne di ogni tipo. Un po’ ciò che è successo al Bentegodi di Verona, con la formazione in completo controllo della partita per oltre un’ora di gioco e poi, tra il 69’ e l’84’, l’incredibile tracollo. ha dichiarato un incredulo quanto furioso Walter Mazzarri per i tre gol concessi e i due punti lasciati per strada. Ma, se si analizzano nel dettaglio le prestazioni dei granata, quella dei cali di tensione nel finale si sta dimostrando più una pericolosa costante che una sfortunata coincidenza.
Contro l’Hellas si è materializzato ciò che si era soltanto rischiato contro la Fiorentina: la domenica prima la rimonta viola rimase solo a metà, ma la sensazione fu che se la gara fosse durata ancora qualche minuto, il Toro avrebbe seriamente rischiato un’altra rimonta. Anche al Grande Torino Sirigu prese gol nel recupero, in quel periodo di una partita che sta diventando un incubo: sono già cinque, infatti, le reti subite nell’ultimo quarto di gara. E a fine primo tempo capita la stessa cosa, anzi peggio, dal momento che si arriva addirittura a sette gol presi. Tra il 30’ e il 45’ e tra il 75’ e il 90’, i ragazzi di Mazzarri hanno subito 12 reti: in totale sono 24, è facile fare una percentuale. Si parla del 50 per cento, numeri che stanno diventando davvero preoccupanti. Perché nei momenti di partita nei quali bisognerebbe alzare la soglia dell’attenzione, i granata staccano la spina e commettono ingenuità imperdonabili. Un po’ come quella di Aina a Verona, che non sale con la linea e tiene tutti in gioco per il 3-3, o quella collettiva di fine settembre a Parma per la vittoria dei ducali all’ultimo respiro.