PRESIDENTE CAIRO, FACCIA QUALCOSA DI GRANATA: VENDA!
di Vincenzo Chiarizia
Oggi ho ufficialmente lasciato ToroNews. Mi sarebbe piaciuto pubblicare questo articolo venerdì scorso, ma per varie ragioni indipendenti dalla mia volontà, che non starò qui ad approfondire, non è stato possibile. Buona lettura! #FVCG #SFT
Troppe volte sentiamo dire l’espressione “i nodi vengono al pettine” e questa volta credo che sia concretamente giunto il momento dei nodi del nostro presidente. Unendo i puntini tra le dichiarazioni pubbliche di esponenti autorevoli e gli articoli apparsi su altre testate assieme alle prime crepe nella tifoseria sempre più spazientita, si può notare come l’era Cairo alla guida del Toro sia nella sua parabola discendente.
Tessendone le lodi, il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri, rilasciando delle dichiarazioni ad Italia Oggi affermava: “L’ascesa di Urbano Cairo? Ammirevole, bravo. Come amministratore è fenomenale […] Il problema di Cairo è che per rilevare tutta la baracca di RCS si è dovuto fare sostenere da Banca Intesa, e quei soldi li dovrà restituire. Questa è l’unica complicazione, gli auguro di farcela in fretta.”
La scalata di Urbano Cairo al gruppo RCS è avvenuta nell’estate del 2016. Segniamoci questa data.
Nel frattempo in questi ultimi giorni il presidente Cairo si espone in difesa di Gaetano Micciché a capo dalla Lega Calcio di Serie A dimessosi in questi giorni. Ma perché Agnelli e Cairo sono stati tra i sostenitori maggiori della elezione di Micciché alla Lega e Cairo è stato per ora l’unico a difenderlo pubblicamente? Dal 2007 sappiamo che Micciché entra a far parte di Intesa Sanpaolo S.p.A., la banca citata da Vittorio Feltri, con la carica di Responsabile Divisione Corporate & Investment Banking fino ad aprile 2016, anno in cui Cairo ha ottenuto RCS. Dal 2010, il presidente di Lega dimissionario diviene Direttore generale di Intesa San Paolo e contemporaneamente continua ad operare come Responsabile della Divisione Corporate e Investment Banking. Inoltre dal 2013 per 3 anni è membro del Consiglio di Gestione. Tutto questo per dire che Micciché dentro Intesa San Paolo era uno che contava. Il 31 marzo del 2016, cioè ad inizio scalata di Urbano Cairo a RCS, Micciché lascia la direzione generale del gruppo Intesa San Paolo e assume la presidenza della Banca IMI, istituto bancario d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo. A luglio, come riportano i colleghi dell’Adnkronos, sarebbe stato proprio Gaetano Micciché a supportare la scalata di Urbano Cairo ad RCS.
Nello stesso anno Micciché entra a far parte di RCS dove, viene proposto addirittura come Vice Presidente, carica poi non assunta, ma resta un membro del consiglio. Cosa c’è di granata in tutto questo? Assolutamente nulla. Dunque cosa spinge il presidente Cairo a sostenere il dimissionario presidente di Lega della Serie A, la situazione delle sue attività imprenditoriali o il bene del Toro? Temo di sapere la risposta e ovviamente non mi piace.
Il primo luglio 2019, su Il Sole 24 Ore, Gianni Dragoni parlava del bilancio del Toro e un passaggio in particolare fa sorgere qualche ulteriore interrogativo ai tifosi, cioè quando parla dei legami tra il club e le altre società presiedute da Urbano Cairo.
Dragoni afferma che il Torino FC paga alla Cairo Communication 100.000 € l’anno per l’utilizzo di un software, 42.000 € alla UT Communications Spa, sempre di proprietà di Cairo, per l’affitto della sede in Via Arcivescovado. Sarà forse questa la ragione per cui il la società non ha ancora trasferito la sede al Filadelfia? Lo storico impianto del Grande Torino è ancora un’opera a metà. Mancano ancora la mensa, la foresteria e il Museo. Quale società non investirebbe per riuscire a creare una cellula pulsante in cui squadra e tifosi vivano in simbiosi? Cosa c’è di granata nel far sostenere delle spese al Torino FC inutili per dei beni di proprietà di altre società del presidente? E nel modo di operare sul Filadelfia? Assolutamente niente.
Alberto Manassero, ha sottolineato recentemente le cose che secondo lui non vanno della gestione Cairo. La prima è la grottesca situazione del Robaldo. Il Torino FC è quella società che, nonostante abbia dei diritti, non fa carte false per farli valere. Ci sarebbero i permessi ma manca quello a costruire. Certamente il Comune ci sta mettendo del suo e ora è anche partito lo scaricabarile sulle responsabilità, ma una società che ha una progettualità e intende crescere, dovrebbe pretendere correttezza o quanto meno dovrebbe farsi sentire. Invece tutto tace. Dopo che all’altra squadra di Torino è stata infiocchettata l’area della Continassa per far crescere il loro impero a basso costo, il Torino mogio mogio non riesce a farsi dare il permesso per costruire? Cosa c’è di granata nella gestione del Robaldo? Assolutamente nulla. Dal lato societario si rasenta l’incompetenza, ma è molto più probabile che sia lo scarso interesse ad investire sul Toro e la poca volontà di costruire un progetto che sia vincente.
A proposito di progetto vincente: questione stadio. Il Torino è tra le poche squadre a non avere nemmeno iniziato l’ideazione di un progetto. Il 15 luglio scorso, come fedelmente riportato da ToroNews, il presidente Urbano Cairo dichiarava: “Il Grande Torino è uno stadio che è nostro tutto l’anno. […] A Torino quanti stadi devono esserci? C’è lo Stadium, c’è il Grande Torino, c’è il Filadelfia? Facciamo un quarto stadio? Adesso c’è il Robaldo e l’importante è farlo bene.” In questa affermazione risuona a mio modo di vedere tutta l’assenza della volontà di avviare in concreto un progetto di crescita per il Toro.
Tutto ciò è alla base della contestazione che è partita ormai nella città di Torino. Gli striscioni al Lingotto, le scritte apparse in Via Arcivescovado, allo Joma Store, e al Filadelfia, sono la dimostrazione che i tifosi sono al limite della sopportazione, per non parlare della contestazione avvenuta in occasione di Torino Inter.
Infine trovo semplicemente folle vendere i biglietti della Curva Primavera agli ultras dell’Inter che, stando a quanto si evince dai video che circolano sul web, sarebbero entrati nell’impianto “ben equipaggiati” e avrebbero attaccato i tifosi del Toro.
Per questo, caro presidente mi trovo ad insistere, faccia qualcosa di granata, venda! Magari utilizzando lo stesso metodo di Pallotta (mandato affidato alla Goldman Sachs) per mettere in vendita la Roma e vedrà che gli investitori arriveranno.
Buongiorno Chiariza, come sempre complimenti per l’articolo. Lei lascia ToroNews, o è indotto a farlo, ebbene, sarà poca cosa, ma la seguo.
Buone cose,
G.T. aka Il Principe della Zolla
Articolo giusto, non fa grinze da nessuna parte!!!
15 anni di prese in giro, promesse non mantenute, tifosi della stessa squadra che non si sopportano più perché da un lato ci sono i leccapiedi mentre dall’altra ci sono quelli più realistici, quelli che guardano i fatti…
Ma tanto se provi a parlare con qualcuno che ADORA CAIRO come risposta ottieni lo slogan:
ALLORA TI MERITI CIMMINELLI, I GENOVESI, CALLERI e via dicendo….
Verissimo, tutte persone che hanno dato il significativo contributo di UCCIDERE IL NOSTRO TORO!!!
Cairo che fu accolto come Messia, TIFOSI GRANATA DOC che sono finiti in galera perché minacciarono Giovannone per consentire a Cairo di insediarsi…
Ma quanto siamo stati presi in giro in tutti questi anni??
Il capolavoro avviene questa estate perché i 63 punti della scorsa stagione sono stati usati come pretesto per NON FARE ACQUISTI!!!
Era più che evidente che la squadra avesse lacune… Abbiamo affrontato una competizione europea senza nessun rinforzo, MAI VISTO in nessun campionato ed in nessuna competizione, perché se realmente vuoi andare avanti fai le mosse giuste al momento giusto…
Unici arrivi Laxalt e Verdi….
Entrambi sopravvalutati sia economicamente che tecnicamente, ma provando a ignorare il discorso Laxalt, per Verdi è totalmente un discorso diverso….
Era di nostra proprietà, fu venduto come.un rifiuto a 450 mila euro, per poi essere ricomprato per la modica cifra di 25 milioni di euro!!!
Ha fatto una sola stagione a buon livello ed era a Bologna… prima e dopo praticamente molto poco, senza contare che le partite che ha giocato con noi fino ad oggi… beh, meglio stendere un velo pietoso….
CAIRO VATTENE, E LA COSA MIGLIORE CHE PUOI FARE, SE DAVVERO HAI VOLUTO BENE A TUA MAMMA, FALLO PER RISPETTO DELLA SUA MEMORIA; NON AMI IL TORO, SI SENTE, SI VEDE , SI TOCCA… IL PRESIDENTE DEVE ESSERE IL PRIMO VERO TIFOSO DEL CLUB, INVECE HAI SEMPRE CERCATO DI GESTIRCI COME UNA QUALSIASI AZIENDA…
AVRESTI POTUTO FARE QUALCOSA DI GRANDE, CON UN PICCOLO INVESTIMENTO DI 4/5 MILIONI SARESTI ENTRATO NELLA STORIA DEL TORO COME IL PRESIDENTE CHE HA RICOSTRUITO IL FILADELFIA, INVECE ANCHE LÌ, SCHIFEZZE E PORCATE TUTTI I GIORNI E IL PROGETTO CHE VIENE ALLA LUCE SOLO PER IL TOTALE MERITO DELLA FONDAZIONE FILADELFIA!!!
I SEGGIOLINI VENDUTI A POCHE MIGLIAIA DI EURO CON IL PRETESTO DI POTER METTERE IL PROPRIO NOME SU UNA TARGHETTA…
forse non lo sai, ma chi ama davvero questa MAGLIA tutte queste cose le ha partite ed in un certo modo si è sentito mentalmente violentato perché quello era lo stadio DEGLI INVINCIBILI, LO STADIO DEI 5 SCUDETTI CONSECUTIVI, LA FOSSA DEI LEONI….
potrei fare una lista quasi interminabile, ma dubito che questa cosa venga capita da chi ha vinto un solo derby in 15 anni di presidenza…
MAI ERA STATO COSÌ GRANDE LA DISTANZA TRA NOI ED I GOBBI…
che dire Grazie di tutto questo PRESINIENTE e cortesemente levati dalle balle quanto prima.
FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!!
E’ riuscito a dissolvere la società, ormai inutile presenza per far numero in serie A. Che tristezza. E che schifo.