Glik:"Mi manca la Maratona" - IL TORO SIAMO NOI
Glik:"Mi manca la Maratona" - IL TORO SIAMO NOI
Glik:"Mi manca la Maratona" - IL TORO SIAMO NOI

Glik:”Mi manca la Maratona”


Lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per Kamil Glik,che riserva parole d’amore verso il Toro ed i suoi tifosi.

“Quando posso, seguo le partite della squadra di Mazzarri e il calcio italiano in generale. Quello granata è il club a cui sono più legato e sono felice dei progressi degli ultimi anni. Sono un grande tifoso del Torino. Ma io ho ottimi ricordi di tutte le esperienze in Italia: a Palermo e a Bari ho vissuto benissimo, esattamente come a Torino”.

Glik, cosa ricorda dei suoi primi tempi in granata?

“Percepivo una voglia immensa di tornare subito in A e di dimostrare che il Toro poteva ritagliarsi un posto importante. Ed è stato proprio così: siamo partiti dalla B, siamo stati promossi, ci siamo salvati, siamo andati in Europa League e abbiamo fatto una splendida figura anche oltre il confine italiano. Insomma, una crescita costante. E anche grazie al lavoro fatto in quegli anni adesso il Toro è una società solida, con strutture importanti e un futuro pieno di soddisfazioni. Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto con questo club. A Torino ho ancora tanti amici e appena sono libero da impegni cerco sempre di tornare in città e rivederli. Mi sento a casa, a dimostrazione di quanto sono stato bene nei miei cinque anni torinesi sia dal punto di vista calcistico sia dal punto di vista umano”.

A Montecarlo ha tutto. C’è qualcosa che le manca del Toro?

“La maglia granata è speciale, ti resta sulla pelle e non sono il solo a pensarla così. È una società particolare, con un ambiente diverso. Mi è spiaciuto lasciare il Toro, ma nella carriera di un calciatore bisogna fare delle scelte. Forse però mi manca la Maratona. Qui a Montecarlo ci sono pochi abitanti e quindi pochi spettatori rispetto a Torino: è normale. Anche i tifosi del Monaco sanno come incitarci e starci vicini, ma la Maratona resta speciale”.

La difesa del Toro ha trovato un buon equilibrio. Cosa pensa dei suoi “eredi”?

“Izzo e Nkoulou sono molto bravi. Armando in particolare sta crescendo molto e lo dimostra il fatto che sia ormai costantemente nel gruppo della Nazionale”.