Cairo contro Agnelli:”Uccidono il calcio”
I club discutono del futuro del calcio europeo, o almeno non tutti: in queste ore a Madrid si stanno incontrando le società dell’European Leagues, un’associazione che può contare tra le sue file circa 900 squadre facenti parte di 35 leghe.
All’invito non hanno aderito Juventus, Inter, Milan e Roma che invece rispondono all’ECA, l’unione europea dei club che ha in mente di rivoluzionare il pallone continentale: questo tema sarà inoltre oggetto di discussione mercoledì a Nyon con l’UEFA e la stessa European Leagues.
Tra coloro che non auspicano modifiche di portata enorme vi è anche il presidente delTorino, Urbano Cairo, il quale non ha nascosto l’intenzione di mettere i bastoni fra le ruote al processo di avvicinamento alla cosiddetta Superlega, ancora agli albori ma nella mente di Andrea Agnelli, numero uno dell’ECA oltre che della Juventus. Queste le parole del patron granata, riportate da ‘Tuttosport’.
“Qui c’è qualcuno che per aumentare il proprio fatturato propone di ammazzare il calcio italiano ed europeo. Il calcio di tutti i Paesi. Vogliono creare una Champions per pochi eletti. Formata da un gruppo di potentati, di squadre, autorizzate sempre e comunque a giocare nella maggior competizione europea. Tutti gli anni, indipendentemente dal piazzamento in campionato. In pratica, un circolo chiuso. O il più possibile chiuso. Il tutto, per far diventare i club più ricchi sempre più ricchi. E i meno ricchi sempre più poveri. E poi pensano anche a una terza Coppa: di consolazione, però. Per gli ultimi. Ma così si svuotano i campionati. Si uccide l’interesse per il calcio. I campionati nazionali interesseranno sempre meno ai popoli e pure ai media, se non daranno più la possibilità a tante formazioni di qualificarsi nelle Coppe, come accade ora”.
Secondo Cairo, un ridimensionamento del calcio nazionale andrebbe a danno dei tifosi che continuerebbero a preferire palcoscenici meno lussuosi della Champions League, rimanendo così in ambito locale.
“E’ una follia. E’ una vergogna, è uno scandalo scellerato, irrispettoso per la gente e per il concetto stesso di sport, che vive di meriti sportivi da guadagnarsi ogni anno sul campo. E’ una proposta assurda perché è profondamente sbagliata, fuori dalla storia e antieconomica: basti dire che le semifinali di Coppa Italia hanno appena fatto registrare una audience maggiore rispetto alla semifinale di Champions tra il Barcellona di Messi e il Liverpool. Questo significa che la gente ama il calcio tradizionale, vuole tifare per le proprie squadre, grandi o piccole che siano. E vuole poter sognare. So-gna-re. E’ tutto davvero assurdo: basti dire che una squadra che perde la finale di Champions rischia al 99% di non giocare in Europa, l’anno dopo. In Italia, comunque, siamo in 16 su 20 a dire no: bene, siamo compatti. Ora a Madrid vedremo come si posizioneranno le altre nazioni. E come la pensano dentro all’Eca”.