Il guadagno di un arbitro:non male per un lavoro part-time…
“Vai a lavorare” è probabilmente l’insulto più gentile e gradevole rivolto ad un arbitro. Ma in molti casi un arbitro lavora eccome. Il direttore di gara è una figura mitologica che viene spesso denigrata da tutti, soprattutto nel mondo del calcio. Ma quanto guadagna effettivamente un arbitro di calcio? Ed è vero che spesso i direttori di gara fanno altri lavori.
Durante gli anni sono stati espressi molteplici giudizi anche sul compenso del direttore di gara, spesso (o sempre) nel mirino dei più polemici. Nonostante tutto questo e dopo episodi di cronaca che possono far desistere i più giovani ad iniziare la carriera da arbitro, molti si sono dedicati a questa professione. Cerchiamo di capire dunque quanto guadagna un arbitro di calcio.
Arbitri part-time, il calcio come “hobby”
Chi è nato a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni 90′ si ricorderà probabilmente di un fattore curioso. In un’edizione del famosissimo album Panini era stata inserita anche una pagina apposita con i direttori di gara a la rispettiva professione. Ebbene sì, anche chi arriva in serie A fa un altro lavoro.
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Molti sono promotori finanziari oppure portano avanti un’attività di famiglia. Non tutti gli arbitri hanno un secondo lavoro, anche perché spesso si tende a mettere in pausa determinate attività soprattutto se si diventa anche Internazionale. Ma nella maggior parte dei casi, almeno nel nostro paese, il direttore di gara spesso fa un doppio lavoro.
Le categorie inferiori
Come spesso accade nel nostro paese, non ci sono vere e proprie vie di mezzo nei vari lavori. Dalla terza categoria fino alla Lega Pro i compensi non permettono di lasciare il proprio lavoro, anzi. Attualmente il compenso per un direttore di gara della terza serie è di circa 200 euro, a cui andranno sommati i rimborsi erogati per lo spostamento e il pasto. La differenza rispetto la serie A e la serie B è davvero tanta, ma già guardando la “salute” di queste categorie si può dedurre moltissimo sul singolo compenso del direttore di gara.
Quanto guadagna un arbitro di Serie A e Serie B?
Partiamo dalla cadetteria, dove spesso gli arbitri iniziano la loro carriera da professionisti. Ogni gara vale circa 1.700 euro, non male come gettone di presenza. Ma con il passaggio alla massima serie i guadagni si fanno davvero interessanti. I calcoli sono approssimativi, ma possiamo dedurre il compenso medio in base al budget dedicato alla categoria da parte della Lega, siamo intorno ai 5 milioni di euro l’anno. Un direttore di gara attualmente percepisce circa 3.800 euro lordi, mentre gli assistenti di gara guadagnano circa 1.000 euro.
Ci sono poi dei compensi fissi che aumentano in base all’anzianità del direttore di gara, alla sua esperienza e al numero di partite dirette: parliamo di 80.000 euro per gli internazionali, mentre sono 70.000 euro per chi ha arbitrato almeno 70 partite in serie A. In Coppa Italia i compensi variano dai 1.000 euro fino a 3.800 euro per la finale.
Il compenso in Champions League
Il compenso varia ovviamente quando gli arbitri dirigono delle gare UEFA (Champions League, Europa League, qualificazioni Europei e tutte le competizioni continentali). Un direttore di gara arriva a percepire quasi 5.000 euro ad ogni gara di Coppa. Ma ovviamente il tariffario va in base anche al turno: dai quarti di finale in poi il gettone di presenza aumenta ancora di più.
Gli assistenti, invece, percepiscono 1440 euro per le gare internazionali (1740 euro dai quarti in poi). Lo stesso Rizzoli, esponente di spicco degli arbitri italiani, ha confermato le cifre in un’intervista alle Iene: “Un arbitro internazionale guadagna 80.000 euro l’anno più 3800 euro a partita“. Dunque ad ogni gettone di presenza bisogna anche considerare il compenso annuale. Non male per un lavoro part-time.