Joe Hart,carriera in caduta libera
Autentico calvario quello vissuto dall’ex portiere del City, passato dallo scudetto a Manchester e dal Mondiale in Brasile all’addio imminente con il Burnley. Di mezzo il divorzio dai Citizens causato da Guardiola e le esperienze negative dal Torino al West Ham. L’unica offerta giunta dal mercato è quella del Preston, 17° nella Serie B inglese
Solo 4 clean sheet in stagione, 41 reti sul groppone e una caduta libera senza fine. Non conosce sosta il calvario di Joe Hart, 31enne portiere inglese dal curriculum invidiabile: 6 trofei in bacheca tra i quali due scudetti, 75 presenze in Nazionale e una carriera che l’ha vista difendere i pali del Manchester City per otto stagioni. Peccato che il povero Hart abbia imboccato una spirale negativa mai vissuta in carriera, lui che cinque anni fa vinceva il 2° titolo con i Citizens e disputava da titolare il Mondiale in Brasile tra i pali dei Tre Leoni. Oggi lo ritroviamo al Burnley quartultimo in Premier League, scavalcato nelle gerarchie da Tom Heaton e addirittura in odore di partenza: il Sun lo accosta al Preston North End, squadra dall’anonimo 17° posto nella Championship inglese ovvero l’equivalente della nostra Serie B. Già, perché l’offerta recapitata dai Lilywhites è l’unica finora giunta a destinazione dalle parti di Burnley.
Un incubo inspiegabile ma che, come sostengono Oltremanica, trova in Pep Guardiola il suo artefice: l’arrivo del manager spagnolo a Manchester coincise con l’addio di Hart all’Etihad, altro non fosse che il nuovo allenatore puntava forte su Claudio Bravo e non sul portiere della Nazionale inglese. E pensare che recentemente lo stesso Guardiola ha spiegato: “Il calciatore che più mi è costato lasciare andare è stato Joe Hart”. Va detto tuttavia che dall’estate 2016 la carriera del portiere classe 1987 ha preso una piega negativa: approdato in Serie A al Torino, Hart ha incassato in 36 partite ben 62 reti ovvero il doppio di quanto subìto ai tempi del City. Rientrato alla base e girato in prestito al West Ham a causa dell’arrivo di Ederson, l’ex titolare dell’Inghilterra è stato infilato 39 volte in 19 incontri di Premier vedendosi accomodare in panchina dal collega Adrián: da qui l’esclusione del Ct Southgate ai Mondiali in Russia con lo spazio destinato a Pickford, Butland e Pope. Giunto sull’orlo della depressione come raccontato al Daily Mail, Hart si è infine accasato a titolo definitivo al Burnley di Sean Dyche: un trasferimento che pare già concluso dopo meno di 6 mesi complice il ritorno dell’infortunato Pope. Quando avrà fine la caduta libera di Joe Hart?