Nuovo torneo UEFA,gli scenari e il Toro…
Abbiamo provato a giocare con la fantasia e a individuare dei possibili criteri di ammissione, tenendo conto del fatto che l’idea è figlia della necessità di creare un sistema di 96 squadre impegnate in competizioni UEFA: 32 in Champions League, 32 in Europa League (anizchè le 48 attuali) e 32 in questa nuova competizione che oltre agli “esuberi” dall’UEL accoglierebbe anche nuove formazioni, con criteri tutti da definire. Abbiamo provato ad immaginarne alcuni.
RICREARE LA COPPA DELLE COPPE
Chiusa nel 1999 con la vittoria della Lazio di Vieri e Nedved contro il Maiorca, la Coppa delle Coppe è tuttora un feticcio per nostalgici dei bei tempi andati, che però ignorano il rapido declino che subì negli anni’90, quando la nascente Champions League iniziò ad ammettere le meglio piazzate dei principali campionati, spesso anche vincitrici o finaliste di Coppa. L’idea di creare una competizione che ammetta in tutto o in parte le vincitrici o le finaliste delle Coppe Nazionali, romanticismo a parte, si scontra con la crescente polarizzazione del calcio nei vari Paesi, dove ormai i “double” non fanno più notizia.
Contando solo i campionati che si giocano da autunno a primavera (escludendo quindi Europa dell’est e del nord), nella stagione 2017/18 si sono verificati ben 13 “double”, dall’Italia a San Marino passando per Francia, Polonia e Slovenia. Senza contare che anche l’eventuale finalista potrebbe essersi qualificata nel frattempo anche per Champions o Europa League.
SE SI GIOCASSE OGGI… – Dall’Europa League scenderebbe l’Eintracht Francoforte, ottavo in Bundesliga. Dalla Francia in teoria avrebbe diritto il Les Herbiers finalista di Coupe de France ma non in possesso della licenza “pro”. per il resto, la quasi totalità di vincitrici e finaliste sarebbe ammessa alle prime due competizioni UEFA grazie al piazzamento in campionato.
RIPESCARE LE ELIMINATE DALLA CHAMPIONS O DALL’EUROPA LEAGUE
E’ sicuramente il sistema più rapido e immediato per aiutare a far “dimagrire” l’Europa League, che al momento accoglie dai sedicesimi in poi le 8 terze classificate della fase a gironi di Champions League. Un ipotetico terzo torneo a 32 squadre potrebbe accogliere a sua volta 8 ripescate dall’Europa League, in una sorta di meccanismo di promozione/retrocessione a stagione in corso.
Le criticità sono principalmente due: riuscire a trovare un format in grado di bilanciare gli impegni nell’arco della stagione in maniera migliore di quanto non faccia l’attuale UEL, dall’altro lato tenere conto del possibile divario tra le “retrocesse” e le altre. In Europa League è già un problema, scendendo di livello potrebbe diventarlo ancora di più.
RICREARE LA COPPA INTERTOTO
Per i calciatori degli anni’90 e 2000, la parola “Intertoto” era una specie di babau, l’equivalente calcistico degli esami di riparazione a settembre. Significava saltare le vacanze, iniziare la stagione in netto anticipo sugli altri, spesso anche più di un mese prima, per giocare interminabili turni preliminari spesso anche contro squadre di livello molto alto, ma affamate di Europa come e più delle italiane.
La terza competizione UEFA potrebbe ricalcare lo schema dell’Intertoto ovviamente solo per i criteri di ammissione, giocandosi durante la stagione e non prima, e accogliendo le migliori classificate in campionato tra le non qualificate all’Europa League.
Una scelta che risolverebbe il problema dell’enorme disparità esistente al momento nei principali Paesi della UEFA, che ammette in Europa League due squadre alla fase a gironi e costringe la terza a ben tre turni preliminari. Una differenza quasi punitiva, come possono testimoniare quest’anno Atalanta e Burnley.
SE SI GIOCASSE OGGI… – Atalanta, Burnley, ma anche Siviglia e RB Lipsia avrebbero potuto beneficare di questo terzo torneo per evitare la trafila dei preliminari. Scorrendo le classifiche, tra le migliori non qualificate 2017/18 troviamo Nizza, St Etienne, Everton, Leicester, Getafe, Eibar, Fiorentina, Torino, Sampdoria, Stoccarda, Borussia Moenchengladbach.
RICREARE LA MITROPA CUP
Per i tifosi del Milan, la Mitropa Cup 1982 è stata per anni una vittoria da esporre con imbarazzo, essendo implicitamente legata alla stagione precedente giocata in Serie B. Con il passare degli anni, i tifosi rossoneri hanno imparato a volere bene a quel trofeo, in qualche modo il punto di partenza di una risalita culminata con le 5 vittorie in Coppa dei Campioni/Champions League.
Un tempo trofeo nobile dell’era pre-Coppa dei Campioni, vinto dal Bologna e dalla Fiorentina, negli anni’70 e ’80 la Mitropa Cup divenne il torneo dei campioni di Serie B di Italia, Austria, Ungheria e dell’allora Cecoslovacchia, venendo vinta oltre che dal Milan anche da Udinese, Bari, Pisa e Ascoli: tutte squadre per cui rappresenta l’unico trofeo internazionale della propria storia..
Un’idea simile, la “Champions League delle leghe inferiori” potrebbe essere praticabile, con un paio di limitazioni. Una di livello tecnico: restringere il campo d’ammissione ai 32 migliori Paesi del ranking UEFA.
E una di livello logistico: creare delle prime fasi su base macro-regionale, per rendere accessibili i costi di partecipazione e risparmiare trasferte da 2000 km a società con mezzi finanziari non paragonabili ai top club europei.
SE SI GIOCASSE OGGI… – Ci sarebbe l’Empoli, ovviamente, ma anche il Fortuna Dusseldorf, i Wolves, il Rayo Vallecano e il Reims.
Fonte goal.com