Gramellini:”Il Mazza-Toro lo vedremo a luglio,questo e’ un Miha-Mucca”
Massimo Gramellini dalle pagine del Corriere di Torino dice la sua sul momento del Toro.
“Non ci interessa soltanto vincere, altrimenti non saremmo del Toro. Però ci siamo scocciati di perdere così. Anche se magari i giocatori sono convinti di mettercela tutta e la banale verità è che non hanno più birra nei muscoli. Troppi vecchietti in campo, e questa è un’altra delle cose che mi fanno girare le scatole. Scusate, sono arrabbiato, anzitutto con me stesso. Ogni anno ci casco, affondando il cuore nelle illusioni. Dopo anni di ozio a centroclassifica e un mercato estivo movimentato, mi sentivo in Europa League. Avevo persino fatto i complimenti a Cairo per l’acquisto di Rincon (non per quello di Niang: sono illuso, non masochista).
Pensavo che fosse il nuovo Agroppi. Che i terzini titolari sarebbero stati Ansaldi e Barreca, mica De Silvestri e Molinaro. Che Baselli avrebbe fatto finalmente rima con Zaccarelli. Che Lyanco e Bonifazi sarebbero andati più spesso in prima pagina che in infermeria. Che il mio Toro avrebbe conquistato 60 punti: 15 vittorie, 15 pareggi e 8 sconfitte (come numero di sconfitte già ci siamo: obiettivo centrato). Che Ljajic sarebbe diventato adulto, dunque un campione. E che Belotti sarebbe rimasto ragazzo, dunque un ciclone. L’unica nota positiva della sconfitta contro i fratelli viola è il ritorno al gol del Gallo su assist del Serbo. Mazzarri ha detto che è merito di uno schema. Ma sarei curioso di vedere che fine avrebbe fatto il suo schema, se ad azionarlo, invece del piede di Ljajic, fosse stato quello di Acquah. Sono arrabbiato anche con Mazzarri. Ha soltanto tre giocatori in grado di fare la differenza – Belotti, Ljajic e Iago – ed è pagato per trovare il modo di metterli in campo tutti e tre. A che cosa serve dare equilibrio alla squadra, se per riuscirci deve intasarla di scarponi? Cairo ha spiegato che l’Europa era un obiettivo di Mihajlovic, non di Mazzarri. Io pensavo fosse un obiettivo del Toro e che Mihajlovic fosse stato cacciato proprio perché non più ritenuto in grado di raggiungerlo.
Intendiamoci, il succo del messaggio mi è fin troppo chiaro: anche quest’anno ci tocca portare pazienza, il Mazza-Toro lo vedremo soltanto a luglio, quella di adesso è ancora una Miha-Mucca che pascola mestamente sui campi della serie A.
Mi preoccupa però un’altra affermazione del presidente. Quando ha detto che i giocatori dovranno meritarsi la riconferma. Per carità! Se penso al tasso di broccaggine di molti, spero ardentemente che continuino a demeritarla.”
E’ da tredici anni che pazientiamo, illusi da proclami e promesse, mentre lo spirito e l’anima granata sbiadiscono partita dopo partita. Il tremendismo se n’è andato sostituito da plusvalentismo.